mercoledì 23 febbraio 2011

Inevitabili conseguenze

Avevamo detto che lamadreannuvolata aveva lavorato di notte, fuori casa a contatto con persone che non avevano legami di sangue con Lei.
Avevamo anche detto che l'orario di lavoro si era dovuto prolungare a dismisura ben oltre il consentito buon senso ed ancora che il pomeriggio si erano susseguiti corsi di calcetto all'aperto, merende gioiose e compiti del lemmo grande.
Appunto.
Mentre un lemmo settenne svolgeva il suo dovere, chino sulla scrivania anatomica contro la scoliosi, quel che restava della madre che non dormiva da più di 24 ore, con occhi cerchiati e stecchini alle palpebre, seguiva il figlio uno nello svolgimento delle sintesi e dei problemi.
Lei non lo sapeva, ma era entrata con tutti gli onori in piena fase REM.
Risultato.
Il giorno dopo l'alunno si è beccato una nota dalla maestra perchè " lemmo uno non ha svolto tutti i compiti assegnati ".
Toh! Beccati questa!
La nota in realtà l'aveva presa la madre scellerata che non aveva adeguatamente seguito il figlio nell'esecuzione dei compiti a casa.
Poerello quel figliolo mortificato a causa della disattenzione di una genitrice degenere che si permette di lavorare la notte .... roba da sfasciare il rapporto familiare che lega la tribù.
Comunque sia andata, è andata.
Il fatto è che anche oggi ad unamamma sempre più annuvolata è stato chiesto di fare un'altra notte.
E di fare un'edizione riveduta ma non corretta dell'altro giorno.
Ma Lei si è opposta fermamente, minacciando il grandecapo armata di biberon e tettarella.

giovedì 17 febbraio 2011

Ma la notte no!

E' risaputo in famiglia che per unamammatralenuvole la notte è sacra, nel senso che può scoppiare la terza guerra mondiale ma Lei non si sveglia.
Anche quando uno dei lemmi dà segni di vita per un incubo nel pieno della notte, Lei non fà una piega, continua a russare alla grande e si alza il daddy a consolare il piccolo di turno.
Ecco perchè quando Lei è costretta a lavorare di notte il suo metabolismo psicofisico e mentale ne risente.
L'altro giorno, per esempio.
Unamammatralenuvole avrebbe dovuto lavorare di pomeriggio e nonostante tutto la mattina è andata lo stesso in ufficio; poi ha saputo che avrebbe dovuto lavorare di sera e vabbè, ma poi le è stato gentilmente comunicato che il turno migliore per lavorare sarebbe stato la notte, dalle 24 alle 7 di mattina.
Panico.
Inutile tentare di esimersi dal servizio adducendo futili motivazioni quali i bambini da andare a prendere a scuola, il calcetto pomeridiano, i compiti e poi ancora la casa da sistemare, la cena da preparare, la tribù da far addormentare, il bucato da far asciugare da stendere e così via, il tutto per rendere l'idea che Lei non avrebbe avuto la possibilità di riposarsi per andare a lavorare lucida e serena.
E ancora il consiglio di disciplina della mattina seguente che non può assolutamente essere rimandato, pena l'invalidazione di tutto il procedimento.
Insomma, s'ha da fà, in un modo o nell'altro!
 - Basta organizzarsi - chiosava con tono accademico la collega senza figli, che dopotutto si era offerta per dare il cambio alle sette ad unamammainangoscia, ma solo per permetterle di arrivare in tempo in ufficio.
Ed ecco che dopo tutte le incombenze di cui sopra, lanostraeroa ha appoggiato il suo tenero capino sul bracciolo del divano, davanti alla tv, in attesa dell'ora fatidica per andare a lavorare.
Cerrrto che ci sono persone che lavorano di notte, i poliziotti le infermiere ed i medici per esempio, ma quelle ore di sonno perse non si recuperano più.
Ad unamammatralenuvole nessuno ancora ha mai spiegato come fare per ritornare ai livelli psicofisici di  normalità.
Nel suo caso, tra l'altro, la perdita di neuroni è ormai un dato acquisito anche senza fare le notti.

martedì 15 febbraio 2011

Cuccioli cercamici

Unamammatralenuvole aveva quattro anni quando ebbe il primo in regalo.
Forse perchè era figlia unica , anche se la casa era sempre piena di amichette e anche se in vacanza c'era l'amica del cuore d'ordinanza, sia al mare che in montagna.
Mai si era permessa di chiederlo, nonostante il suo sogno fosse diventare veterinaria per prendersi cura di tutti gli animali della terra.
Tant'è.
Da qualche tempo i microlemmings assillano la madre per avere un cane-gatto-uccellino-pescetropicale in casa.
A cosa sia dovuta questa richiesta ninzò.
Loro sono due, maschietti per giunta e si fanno tantissima compagnia.
E quindi?
Circa un anno fa impietosirono Nonnaì che si sentì in dovere di comprare un cane, bè ...sì, una specie di cane, una pantegana piuttosto, un wurstel cresciuto, insomma un bassotto nano, nero pergiunta.
Inutili le considerazioni di unamammatralenuvole su quanto fosse difficile educare e mantenere, perchè no, un animale in casa, anche se con lei avevano vissuto due yorkshire, un fox terrier ed un boxer ovviamente non tutti insieme.
Niente da fare.
Nonna e zia si autoconvinsero che ai bambini avrebbe fatto bene un cane ... e lo comprarono.

lunedì 14 febbraio 2011

Abbi dubbi

Sabato pomeriggio.
Il Lemmo piccolo piccolo in confidenza con la madre.

- Sai mamma, ozzi accuola pielluca e andea eano in cattigo - pausa - pecchè avevano fatto i monelli - altra pausa - avevano putato ... io no, meno mae, che fottunato che sono!! -

Unamammatralenuvole non ha ben compreso il reale senso della frase del minuscolo.
Ha vagliato diverse ipotesi.
Ipotesi A: il lemmo ha assistito alla scena passivamente, nel senso che è stato il bersaglio dell'orribile gesto.
Ipotesi B: il lemmo ha sputato pure lui ma, furbo com'è,  non è stato beccato.
Qualcosa suggerisce alla madre che l'ipotesi più probabile sia la seconda, chissà perchè!

sabato 12 febbraio 2011

In attesa delle pagelle

Ieri pomeriggio ci sono stati i colloqui con le maestre del Lemmo grande, seconda elementare, anzi no, secondo anno della scuola primaria ... boh ...
" dalle ore 15,30 alle ore 18.00 ci sarà il consueto incontro con la maestra di atletica, la maestra di musica e quella di inglese " recitava l'avviso che da qualche giorno campeggiava in bella vista sulla bacheca della scuola.
Peccato che il Lemmo non andasse a scuola da quattro giorni e proprio ieri unamammatralenuvole l'aveva abbandonato sull'uscio, causa terribile ritardo sulla tabella di marcia.
Ergo alle 14.30, ora di rientro a casa, nulla sapeva delle incombenze pomeridiane ed a stento si era ricordata l'appuntamento alle 15.00 con il dentista del figliolo.
- Maaammaaa! Ha detto la maestra - quale delle tre non era dato sapere - che oggi ci sono i colloqui di fine tri o quadrimestre (!?) e che bisogna andare, per forza, senò domani ci mette la nota - a chi? agli alunni o ai genitori assenti ???
- Vabbè campione, andiamo prima dal dentista e poi a scuola -
Unamammatralenuvole, addentando un pacchetto di crackers integrali belli asciutti, si è trascinata insieme ai due folletti a zonzo per la città, dal dentista alla scuola, dove ha trovato il settimo girone dantesco.
Genitori con il dono dell'obiquità in fila contemporanea dietro le porte di tre maestre, con picchetti di mamme e nonne in ansia per la macchina parcheggiata senza grattino.
Sembrava di essere entrati dal salumiere all'ora di punta del sabato, mancavano solo i bigliettini numerati.
E proprio questo aveva detto unamammatralenuvole, che mancavano i bigliettini del supermercato .... e qualche anima pia esperta del settore ha iniziato a compilare un elenco di persone in attesa, con tanto di numeretto cerchiato.
Ad unamamma tralenuvole è toccato il numero 129.
Non è servito a niente invocare tutte le calamità conosciute, fingere gravidanze extrauterine o offrire laute ricompense ... non c'è stato nulla da fare ... si entrava rispettando rigorosamente l'ordine di arrivo.
Ed erano arrivati al numero 10.
Alle otto di sera, con il daddy che stava già andando in questura per denunciare la scomparsa dei figli, non della moglie, la stessa faceva rientro a casa, distrutta nel fisico ma piena d'orgoglio per l'esito dei colloqui.

mercoledì 9 febbraio 2011

A volte ritorna

Ed ecco a voi, a grande richiesta, l'influenza di stagione !
E ha beccato, manco a dirlo, di nuovo il lemmo grande, nonostante stesse vivendo cautelato dal mondo.
L'altro ieri mattina, ore 6.45, unamammatralenuvole ha svegliato il primogenito e lo ha sentito stranamente caldo.
- Vabbè - ha pensato tra sè  - sarà l' effetto serra del piumone e poi che vuoi che sia qualche linea di febbre -
Invece no, con sommo stupore ha scoperto che il bambino aveva ben 39,7 di febbre.
Un febbrone da cavallo, mica chiacchiere !
Presa dal panico umtln non sapeva se immergerlo sano sano in una vasca colma di ghiaccio o passare alle spugnature di alcool.
Nel dubbio ha acchiappato una supposta di paracetamolo da 500 ed ha iniziato a pregare.
Nel frattempo mentiva al padre sulla reale gravità della situazione, annuendo con dolci sorrisetti al daddy che si faceva la barba.
Concludendo, da lunedì il Lemmo uno se la spassa a casa alla facciaccia del resto della tribù che esce alle sette e trenta per guadagnarsi la giornata, lemmo due compreso.

venerdì 4 febbraio 2011

Stand-by

Ieri pomeriggio unamammatralenuvole è stata convinta dal secondogenito a giocare con lui con la wii.
Gioco imposto prescelto dal lemmo piccolo: supermariobros.
Nonostante la grande e naturale capacità della madre di capire il mondo dell'elettronica  come ad esempio programmare manualmente i canali digitali sulla tivù senza cedere alla programmazione automatica o sintonizzare le stazioni radio in macchina, insomma nonostante la sua abilità, unamammatralenuvole non è riuscita a far compiere al suo personaggio tutta una serie di acrobazie che, pare, siano elementari anche per i microbi di tre anni.

" Mammaa! quanno chico di pingere A, pingi A, senò peddo!" 
" ... "
" Hai capitoooo? "
" Sì, beh, piccolo cucciolo mio, la mamma non è molto esperta in questi giochi moderni; ai suoi tempi tutt'alpiù giocava a pacman"
" ??? "
" Era un gioco fichissimo, pensa che la tua mamma aveva un mamozio grande così che faceva solo quel gioco"
" Mammaaa, ma non capissi niente! Pingi A, ho detto!"

Per tutta risposta unamammatralenuvole ha spinto il tasto A e si è miracolosamente trovata all'interno di una bolla, mentre vagava sulla testa del personaggio del figlio due che completava il gioco da solo.
Praticamente era stata messa in stand-by.

giovedì 3 febbraio 2011

Non ho l'età

Nell'ultimo mese unamammatralenuvole si è ammalata  spesso, un mal di testa, una cervicale, un'influenza e persino una bronchite, sottovalutata ma inspiegabilmente guarita.
In verità non si ammalava così spesso da qualche anno, anzi la febbre alta non le faceva nè caldo nè freddo e continuava a lavorare lo stesso.
Da qualche giorno un fastidiosissimo mal di schiena la costringe ad un lamento silenzioso con se stessa, non potendo comunque fermarsi  per curare l'infiammazione.
Ingurgita caspule di nimesulide (?!?) a gogo per godere di qualche ora di sollievo, e poi riparte.
Stamattina però si è fermata.
Si è fermata a riflettere sugli effetti collaterali di questo comportamento da folle e chiacchierando con un papàmedico di un amichetto del Lemmo grande, è giunta alla conclusione che non ha più l'età.
Lei, non il papàmedico.
Non ha più l'età per correre senza tregua da un impegno ad un altro ( impegni peraltro imposti dal ritmo lavorativo dei suoi superiori).
Non ha più l'età per uscire di casa con i capelli ancora umidi, tanto si asciugheranno all'aria (vedi cervicale).
Non ha più l'età per uscire di casa struccata, che se ti vede l'amica del cuore non ti riconosce.
Non ha più l'età per folli uscite serali in compagnia di altrettanto folli amicizie ballerine, perchè il sudore della discoteca come minimo le garantisce una settimana di sciatica.
Non ha più l'età per rimanere alzata a vedere il programma preferito che finisce alle ventitrè, perchè crolla sul divano alla prima pubblicità.
Insomma, la lista si potrebbe allungare all'infinito, ma una cosa è certa .... il tempo sta passando e dopo gli anta non si può più continuare a fare la ragazzina, perchè i dolori sono in agguato.

mercoledì 2 febbraio 2011

Irascibilità infantile

Sono tre giorni che la tribù è tornata all'ovile, nella sua casetta di città.
Gli animi sono particolarmente tranquilli, visto il dolce far niente della montagna.
La scuola e l'asilo hanno riaperto i battenti ai due lemmi che mancavano da 15 giorni.
Tutti, o quasi, sono tornati alle loro attività quotidiane.
O quasi perchè unamammatralenuvole ha preferito crogiolarsi sola sola in casa almeno un altro giorno, vagando tra bucati di tute da sci e felpe di pile.
Al ritorno dalle scuole ha pranzato con la prole, già stanca dei ritmi cittadini.
" Ehi, mamma - dice il lemmo due - lo sai che a ccuola ozzi ho litigato con i miei amizi? "
" ..."
" pecchè sono stato via toppi cciorni "
" ... "
" sono popio furiato ".