sabato 12 febbraio 2011

In attesa delle pagelle

Ieri pomeriggio ci sono stati i colloqui con le maestre del Lemmo grande, seconda elementare, anzi no, secondo anno della scuola primaria ... boh ...
" dalle ore 15,30 alle ore 18.00 ci sarà il consueto incontro con la maestra di atletica, la maestra di musica e quella di inglese " recitava l'avviso che da qualche giorno campeggiava in bella vista sulla bacheca della scuola.
Peccato che il Lemmo non andasse a scuola da quattro giorni e proprio ieri unamammatralenuvole l'aveva abbandonato sull'uscio, causa terribile ritardo sulla tabella di marcia.
Ergo alle 14.30, ora di rientro a casa, nulla sapeva delle incombenze pomeridiane ed a stento si era ricordata l'appuntamento alle 15.00 con il dentista del figliolo.
- Maaammaaa! Ha detto la maestra - quale delle tre non era dato sapere - che oggi ci sono i colloqui di fine tri o quadrimestre (!?) e che bisogna andare, per forza, senò domani ci mette la nota - a chi? agli alunni o ai genitori assenti ???
- Vabbè campione, andiamo prima dal dentista e poi a scuola -
Unamammatralenuvole, addentando un pacchetto di crackers integrali belli asciutti, si è trascinata insieme ai due folletti a zonzo per la città, dal dentista alla scuola, dove ha trovato il settimo girone dantesco.
Genitori con il dono dell'obiquità in fila contemporanea dietro le porte di tre maestre, con picchetti di mamme e nonne in ansia per la macchina parcheggiata senza grattino.
Sembrava di essere entrati dal salumiere all'ora di punta del sabato, mancavano solo i bigliettini numerati.
E proprio questo aveva detto unamammatralenuvole, che mancavano i bigliettini del supermercato .... e qualche anima pia esperta del settore ha iniziato a compilare un elenco di persone in attesa, con tanto di numeretto cerchiato.
Ad unamamma tralenuvole è toccato il numero 129.
Non è servito a niente invocare tutte le calamità conosciute, fingere gravidanze extrauterine o offrire laute ricompense ... non c'è stato nulla da fare ... si entrava rispettando rigorosamente l'ordine di arrivo.
Ed erano arrivati al numero 10.
Alle otto di sera, con il daddy che stava già andando in questura per denunciare la scomparsa dei figli, non della moglie, la stessa faceva rientro a casa, distrutta nel fisico ma piena d'orgoglio per l'esito dei colloqui.

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