lunedì 29 novembre 2010

Scuola di cucina


Anni fa, correva l'anno 1987, mia mamma ebbe la felice idea di iscrivermi ad una scuola di cucina, visti i tentativi falliti di insegnarmi qualcosa di commestibile da mangiare
Faccio una premessa: mia madre era bravissima in cucina - e lo è tuttora, a differenza mia - e per giunta era organizzatissima per i pranzi e le cene, preparava deliziosi pranzetti in un nanosecondo nonostante anche lei lavorasse.
E poi variava ogni santo giorno il menù.
Lunedì mozzarelle e ricotta, martedì pesce, mercoledì arrosto e così via fino al sabato che predominava il lesso (mio papà era toscano e nonsiamai mancava il lesso sulla sua tavola).
A casa mia i pranzi erano pranzi con la P maiuscola, con primo piatto, secondo e contorno, frutta e la domenica il dolce (indimenticabili le guantiere di paste di Guerrieri, proprio sotto casa).
Così un giorno decise che sarebbe stata l'ora anche per me di diventare una brava cuoca, anche se non ancora moglie e mamma.
E così fu.
Fui iscritta alla migliore scuola di cucina della mia città.
All'epoca era gestita dalla mamma di una mia compagna di classe,  una donna con un carattere forte e determinato che aveva cresciuto quattro figli e che sfortunatamenteci ha lasciati qualche anno fa.
 Comunque, per tornare al punto, mi iscrissi insieme ad una mia cara amica, tutte e due zitelle signorine con tanta voglia di imparare.
Purtroppo le lezioni su di me non attecchirono. Imparai a fare le crepes (bene) e null'altro, solo flebili ricordi di risate e pan di spagna afflosciati.
Ora che sono mamma, però, la situazione ... è peggiorata!
nel mio frigo
Con la scusa che non ho mai tempo mi riduco a preparare sempre le solite cose, non solo ai bambini - pasta bianca con il formaggino, pasta rossa con il sugo, birbe di pollo e cotolette - ma anche al daddy che ogni volta che la mia dolce mamma mi prepara qualche manicaretto e me lo fa trovare in frigo, esclama:
"allora oggi si mangia!".
Che dire, mi piacerebbe tanto essere la casalinga che va a fare la spesa al mercato con il carrello al seguito e sceglie una mela piuttosto che un' altra, la verdura più fresca invece della solita surgelata, mi piacerebbe assai.
Nel frattempo mi sono comprata il carrello.

Buon inizio di settimana

Buongiorno|
Buon lunedì mattina!
Vi è mai capitato di sentire la sveglia che suona sul comodino e di fare finta che non sia a voi ... di continuare a rigirarvi tra le lenzuola come una cotoletta e mugulare singole sillabe nei confronti di chi - più sveglio e saggio di voi - ha già cominciato a preparare la colazione, il caffè, si è già fatto la barba e ha svegliato i pargoli?
No? non vi è mai successo?
Bè, fino ad oggi neanche a me.
Stamattina però, complice una cervicale aggressiva che ieri pomeriggio mi ha tenuto compagnia mentre lavoravo e non mi ha abbandonato fino alla seconda trasfusione di novalgina in tarda serata, bè, stamattina nel letto c'era un ectoplasma con la mia forma, con gli occhi cerchiati e lo stomaco in rivolta per le nausee notturne.
Poi mi sono ricordata di avere una famiglia che aspettava la mamma in cucina e, no, non potevo abbandonare tutta la tribù solo per un banale mal di testa.
Non si fa, non è educativo - ripeteva il daddy mentre arrancavo gattoni verso il bagno - che ricordo avrebbero avuto i gemellidiversi della loro madre sfatta e rantolante nel letto ?
Ed allora eccomi qui, vispa e pimpante, pronta ad affrontare le infinite fatiche di madre in una giornata piena di - in ordine casuale- calcetto, inglese, chitarra, compiti e barbiere.
Ah che sciocca, dimenticavo che alle 16 sarò al lavoro per un convegno organizzato dall'università .... ed intanto sarà già sera.

domenica 28 novembre 2010

Mamma oggi lavora

domenica mattina ore 8.00 tutti a colazione, seduti
-mammamammamam, che fazzamo ozzi ?-

- e, lo sai piccolo lemmodue, oggi è domenica e non c'è scuola nè asilo. dobbiamo andare tutti a messa alle 10.00 e poi andiamo alla feltrinelli che ci sono i burattini e poi a casa della nonnaI -

- che bello, mamma - grida lemmouno - oggi stiamo tutti insieme e poi nel pomeriggio possiamo pure tornare alla porta magica (n.d.b.sempre la feltrinelli di prima) -

- e, no, veramente oggi pomeriggio la mamma lavora; vi prometto però che un altro giorno ... -

- peròòòò maaaaamma, anche oggi no! -

seguono visucci tristi ed anche un po' inc...ti, rimasti così fino ad ora,che praticamente sto uscendo.

Ch' aggia fà !

sabato 27 novembre 2010

Un piccolo contributo


La rappresentante di classe del Lemmo uno mi chiama la settimana scorsa e mi dice:
- offerta di beneficenza natalizia? -
- certo - rispondo - anzi ne prendo due - aggiungo - pensando alla lotta disperata del secondonano, fino all'ultimo capello in testa del primonano che non avrebbe mai ceduto l'omaggio.
Io sono favorevole ad ogni forma di aiuto benefico, dalla monetina alla signora che vive per strada alla vendita delle azalee della ricerca o delle arance della salute o ancora delle candele di associazioni di volontariato per l'assistenza domiciliare ai malati.
Spesso nelle piazze della mia città appaiono gazebi di associazioni di ogni tipo per la raccolta di fondi da destinare ai loro scopi benefici.
Ma l'associazione per la quale ho donato solo qualche spicciolo, in cambio di graziosissime candeline di Natale (qui a fianco), non la conoscevo.
E me ne vergogno un po', perchè aiuta i genitori che lottano in silenzio ogni giorno accanto ai loro bambini, tutti i giorni dell'anno, tutti gli anni.
Altro che solidarietà! 
"L'agebeo  Associazione genitori bambini emato oncologici - leggo - nasce nel 1990  dalla volontà di un gruppo di persone sensibili al problema della leucemia infantile.... opera da 15 anni all'interno della Pediatria Emato-Oncologica "F. Vecchio" dell'Azienda Ospedaliera Policlinico di Bari per lavorare a contatto con i bisogni e le necessità dei pazienti affetti da tumori infantili".
Sono felice di aver dato un piccolo contributo anche io.

Abbinamenti

Qualche giorno fa diedi la mia adesione per partecipare ad uno swap natalizio, sotto l'egida di Lalaura di otto cuori in una capanna ... potete vedere il banner in basso a dx, un po' più giù sì proprio lì.
Bene, sono stata abbinata come le altre swappiste (?!) anche se mi ero dimenticata di inserire l'e-mail per lo scambio di indirizzi, tanto ero presa dall'entusiasmo di postare il mio commento.
Ma adesso ho provveduto, spero.
il mio segnalibro natalizio
Ecco un'anteprima del mio capolavoro, costatomi intere notti insonni ... bugia, scherzo ovviamente anzi è stato un piacere preparare con le mie manine sante qualcosa che non fosse commestibile , visto che è noto che con l'arte culinaria sono una frana.
Carino, vero? (chi si loda s'imbroda, direbbe mia zia zitella, ops, signorina).
Il fatto è che da sempre sono  appassionata di faidate, che fosse il vestitino a maglia per lo yorkshire nano o la sciarpa per il fidanzato o la presina all'uncinetto o ancora il coordinato lenzuolo-copertina a punto croce per i due lemming.
A proposito, ho gli armadi pieni di copertine, trapuntine, bavagline (bavagline?) ed ho due figli maschi .... mi chiedo a chi lascerò la mia eredità
di mani di fata?


nota per le altre swappiste di lalaura: complimenti per i vs blog, sono tutti da seguire !!!

giovedì 25 novembre 2010

Ci siamo!
Tra un mese è Natale .... ed io non mi sono ancora preparata il piano d'attacco per le festività.
Previgilia  a cena fuori, vigilia a casa nostra e 25 dai parenti?
o partenza strategica per la montagna il 23 dicembre e chi si è visto si è visto?
Un dilemma.
Intanto stamattina DEVO presentare assolutissimamente la domanda di ferie, sennò farò le nozze feste con i fichi secchi.
Natale o Capodanno?
Le colleghe sceglieranno sicuramente lo stesso identico periodo mio, a prescindere dalle mie volontà.
Il criterio per la concessione, dice il capo, sarà l'alternanza rispetto alle ferie dell'anno scorso.
Bene!
Io l'anno passato NON ci sono andata proprio in ferie ... cosa significa? che quest'anno sparirò già dal 19?
Chi sopravviverà vedrà.

Il tempo vola

Ma come, è già mezzanotte, cioè è oggi ma in realtà siamo già a domani ?!?!??
... ma se sono appena tornata a casa dall'ufficio con il lemmo 1 al seguito ....
è già finita la serata?
ed io che volevo scrivere, scrivere, scrivere taaaante cose che mi sono successe oggi .... sarà per domani, cioè oggi, insomma, sì, tra qualche ora.
 buonanotte!

martedì 23 novembre 2010

Giornata di ordinaria follia

Anche oggi si prospetta una giornata di ordinaria follia, della mammatralenuvole s'intende, con il seguente piano strategico:

accompagnare, con la macchina perchè minaccia pioggia ma non piove, i due lemmings a scuola, ognuno alla sua, sennò che piacere è?

passare almeno 10/15 minuti primi a cercare parcheggio, anche se munita di contrassegno per la zona vip ma se non c'è posto non c'è posto

correre in ufficio, fingendo coliche con espressione dolorante

leggere, firmare, smistare,  pausa caffè, accogliere, sorridere, altra pausa caffè, attacco di gastrite

presenziare ai colloqui con le maestre, necessari ed indispensabili per il buon andamento della vita scolastica del lemmo numero uno

accompagnare pargoli in piscina

nel frattempo andare a fare la spesa

ritornare in piscina  e fare farsi la doccia insieme ai pargoli e asciugarli, tutti

lasciarli a casa della nonna

andare a lavorare, di nuovo

riprendere i pargoli "già mangiati" da casa della nonna

rientrare alla base, sfatta, stanca, distrutta e

ricominciare il tour de force con lo schema pigiama - latte - letto - storia - capricci - grida - zzzzz
Ed anche oggi la giornata di mammatralenuvole passerà, con umori variabili, tra alti e bassi (di urla, s'intende); come sempre il momento più bello sarà l'ingresso sonnecchioso sotto le lenzuola.
.... ma come ho potuto dubitarne, mi chiedo?

lunedì 22 novembre 2010

Regali di Natale

Ore 14.00 sulla soglia dell'asilo.
Iil lemming piccolo è uscito con un altro nanetto, il quale rivolgendosi ad una mammatralenuvole più distratta del solito, ha esclamato, ignaro delle conseguenze nefaste a cui sarebbe andato incontro:
" ozzi illemmo piccoo ha putato l'accua suttavoo"
Per tutta risposta, non dovuta peraltro, il suddetto numero due lo ha minacciato:
"domani potto accuola a pittola e ti pparo".
Bene!
Per Natale sarà graditissima la casa delle bambole e la cucina pasticcera di Barbie.

domenica 21 novembre 2010

Ma non capisci?


Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre costretti a spiegar loro le cose
Antoine de Saint Exupéry
Ieri pomeriggio festa d'ordinanza dei due lemmi in ludoteca  per arrampicarsi, rotolarsi, appendersi e divertirsi a mille.
La mamma, tra le nuvole più del solito, uscendo di casa ha dimenticato, nell'ordine, i seguenti oggetti:

prima il regalo ed è tornata su con i nani...
poi ha scordato il lemming piccolo sul pianerottolo ed è risalita di nuovo...
in seguito ha lasciato le chiavi della macchina che il daddy gentilmente le ha lanciato dal balcone messo nell'ascensore mentre guardava la PARTITADELLAROMA...
infine si è dimenticata del serbatoio vuoto della benzina, ma ormai era così tanto in ritardo che avrebbe fatto pure l'autostop pur di arrivare in tempo alla festa.

E così alla fine sono giunti tutti e tre a destinazione, tra i lamenti silenziosi del lemmo 1 ed i brontolii della pancia del lemmo 2, perennemente affamato.
In serata, mentre mammatralenuvole si affannava alla ricerca di un posto auto sotto casa, si è permessa di chiedere, incautamente, ai due fratellineltempo:
- ma vi siete divertiti?-
Ed il grande capitano ha sentenziato:
- Bè, diciamo di sì, epperò se arrivavamo prima alla festa saremmo rimasti di più e ci saremmo divertiti di più e avremmo mangiato di più; uffa!tutta colpa tua che hai dimenticato quelle cose, anche mio fratello, pensa, come fai a non capire?-

Già, come ho fatto a non capire?
Meno male che ci sono i figli!

sabato 20 novembre 2010

Oggetti transizionali


Grrr
Oggi sono andata a prendere il lemmo due all'asilo e mi ha fermato la direttrice psicopedagogista 
- ho notato che lemmo 2 porta da casa ognissantogiorno un gioco nuovo -
- .... -
- ed ho anche notato che è riottoso quando la maestra gli dice di lasciarlo al contrassegno -
in realtà si innesca una vera e propria battaglia all'ultimo sangue tra lui e la poerella, il cui esito è scontato, almeno per me.
- ecco, le voglio dire ma dovrebbe già saperlo, che è vietato portare all'asilo oggetti di piccole dimensioni, ma anche di grandi dimensioni, come il foglio di carta tutto disegnato che ha portato stamattina -
- ma qual ... ah, il disegno del bakugan che abbiamo fatto insieme mentre ingurgitava il latte&nesquik, ah, quell' oggetto di grandi dimensioni -
Seguono inevitabili scuse e contrizioni della mammatralenuvole, in un continuo e lamentoso atto di dolore e di colpevolezza e rassicurazioni scritte davanti ad almeno quattro testimoni, anche se uno, il lemmo piccolo, non ancora maggiorenne ma capacissimo di intendere e soprattutto di volere.
Vanno bene le regole ...
Sono d'accordo di non introdurre in classe piccoli giocattolini stile sorpesa dell'uovo kinder, che spesso ci vuole una laurea per costruire ...
vada anche per il cazziatone gratuito nei modi e nelle parole ....

... ma c'è un limite a tutto !

Tutta questa premessa non per criticare la direzione dell'asilo, nonsiamai.
ma perchè tuttoduntratto la severa rottermaier ha detto:
- forse il bambino ha ancora bisogno del suo oggetto transizionale -
 ma certo! forse ha ragione lei, sarà proprio la mancanza di questo oggetto trasdiziochè? che spinge il pargolo ad accaparrarsi tutte le mattine un qualcosa da portare a scuola, fosse anche l'ombrello della mamma.
Allora mi sono informata, sul web ovvio, su cosa diavolaccio sia l'oggetto misterioso ed ho trovato, tra l'altro:


" ... ha il fine di analizzare il concetto di oggetto transizionale .... rappresenta il primo oggetto “non-me” che il bambino possiede... infatti, comincia ad esplorare il mondo esterno costellato di oggetti “non-me” per potersi allontanare dalla madre e conquistare l’indipendenza che lo porterà a sopportare la sua assenza .... tutto ciò è possibile grazie all’area transizionale in cui si inserisce lo stesso, ovvero una zona intermedia fra la realtà interna e quella esterna di ogni individuo ... i peluche e le bambole sono spesso riconosciuti come oggetti transizionali, così come l'amico immaginario".

A prescindere dal fatto che mio figlio, carne della mia carne, ha già conquistato l'indipendenza da tempo e già sopporta a malapena la presenza della madre, figuriamoci la sua assenza, comunque la scena pietosa della maestra sottuttoio poteva pure risparmiarsela!




E' di nuovo Natale ?

E' già arrivato Natale e non me ne ero ancora accorta.

nonostante da ottobre tantissimi negozi siano già addobbati a festa, con alberelli variopinti che ammiccano dalle vetrine

nonostante indaffarate commesse siano intente a disegnare stelline sul marciapiede

nonostante ci siano già i panettoni nel supermercato sotto casa

nonostante nei centri commerciali si siano già inventati imperdibili  promozioni di treperdue per coloratissimi pezzi di plastica 

nonostante tutto ... non me ne ero accorta.

Come mai?

Come ho potuto essere così distratta da non cominciare a pensare ai regali da mettere sotto l'albero, all'albero stesso ed ai suoi addobbi, alla tovaglia della Vigilia ed al pranzo del venticinque?
Eh?
Probabilmente avrò trascorso l'ultimo mese nascosta sotto una coperta di lana, avrò passeggiato (un eufemismo!) munita di paraocchi per cavalli o ancora avrò vissuto come sempre persa tra i miei pensieri ed impegni, una mammatralenuvole, per l'appunto.
Ho ancora nell'armadio i costumi da bagno, quelli miei, non quelli dei nani che vanno in piscina e nel frattempo zitto zitto sta arrivando di nuovo Babbo Natale.
Ma non poteva farmi un fischio, che so, comparirmi in sogno e dirmi - guarda che sto arrivando, non ti far cogliere impreparata come tutti gli anni, eh? -.
E invece, proprio come gli anni passati, ho scoperto di essere entrata a mia insaputa nel favoloso periodo natalizio.
I due lemmings hanno già scritto trentasette letterine per B.N. ciascuno.
Per fortuna la madre, durante un visitapercaso dei suoi neuroni, li ha convinti a non spedirle tutte e settantaquattro, altrimenti i regali si sarebbero trasformati in carbone!!
Mammatralenuvole crede di riuscire a trattenerle di nascosto almeno fino al ponte dell'Immacolata.

P.S. ho scoperto un blog fantastico, un pozzo di idee senza fine, grazie azzurra !
Per le due amiche che ancora non lo conoscono, ecco a voi http://graficscribbles.blogspot.com/

giovedì 18 novembre 2010

Elasticizziamoci !

Scusatemi se continuo, però era da qualche giorno che volevo scrivere questo post.
Il lemmo piccolo è, diciamo così, in cura da una bravissima logopedista per due giorni a settimana, perchè ancora non riesce a pronunciare bene alcuni fonemi come erre e ci.
Bè, l'altro giorno mi si presenta innanzi e dice - elassisiziamosi - mostrandomi gli elastici della foto guadagnati dopo lunga e faticosa battaglia all'asilo.
Inutile dire che sono diventati la sua coperta di linus.
Non se ne separa mai.
Ha contagiato anche il fratello e - ahimè - la mammatralenuvole.
Il capofamiglia resiste.

Complicità maschili

Capita talvolta che un folletto si appropri del piccì, vuoi perchè ha preso 10 alla verifica di informatica, vuoi perchè ha riportato integro a casa tutto il set di pennablu-pennarossa-pennarelli-gomma-riga-forbici-temperamatite, vuoi ancora perchè è tornato integro lui, insomma si è guadagnato la sua mezzora di gioco libero prima dei compiti.
Bè, dicevo, capita che la manina incriminata smanetti sul computer della madre per giocare ad un improbabile gioco di guerra !!!
Ma non un giochetto stile mario& luigi fratelli gemelli alla riscossa nello spazio, no! proprio un gioco vero, cioè non vero, ma che sembra vero nel senso che sembra di esserci dentro !?!?
Si chiama call of duty e non ho la più pallida idea di chi l'abbia fatto entrare nel MIO pc senza il MIO assenso.
Veramente un dubbio ce l'avrei, visto che il nano settenne non è ancora capace di installare qualcosa e nemmeno la madre del nano.
I principali indiziati: 1) il padre del nano
                                   2) il fratello del nano
                                   3) la nonna del nano
                                   4) il portiere
Chissà perchè nutro forti dubbi sull'indiziato numero uno.

mercoledì 17 novembre 2010

Tutto il resto è noia


ho bisogno di ricaricarmi !!!
 Perchè sono tornata  oggi in ufficio e ho già voglia di andare in ferie?
Eh?
Il prof. di casa dice che mi faccio  le domande e mi do le risposte da sola, in un borbottio continuo, tuttaltro che silenzioso.
Sarà, ma questa volta la risposta non ce l'ho.
Vorrei stare più tempo a casa mia, passare interi pomeriggi con i nani sul tappeto a giocare con i soldatini, in tuta e calze antiscivolo, preparare gustosi manicaretti per la tribù invece del solito tenerone di prosciutto.
Avverto una sensazione di malessere generale e di spossatezza, innaturali per me che sono il prototipo della mamma-trottola bionica che non si ammala mai.
Forse allora sono anche io un essere umano, in carne (troppa) ed ossa, con gli alti e i bassi e tutti i luoghi comuni della terra?
Davvero non sono superwoman?
Naaaa!
Ed io che ci stavo pure credendo!!

martedì 16 novembre 2010

Ricordi lontani

E finalmente sto tornando a casa
Posso dire di essere stata nella capitale giusto il tempo di arrivare dalla stazione al flaminio a bordo di un taxi e viceversa.
Lontani ricordi appartengono ad un tempo passato, quando io e mia mamma trascorrevamo piacevoli e divertenti weekend nel cuore della città, in un albergo in Via delle Carrozze, di cui eravamo diventate clienti fisse.
Partivamo per Roma perché da piccola ero stata operata al setto nasale ed ogni tot di mesi dovevo tornare in clinica per le visite di controllo.
Era l’occasione per fare le turiste, visitare musei e monumenti, girare per negozi ed andare al ristorante.
Ricordo in particolare una tavola calda all’angolo tra via delle carrozze e via del corso.
La proprietaria, una signora dai corti capelli bianchi era sempre molto affettuosa con me, piccola bambina con il naso incerottato.
E poi un altro ristorante lì vicino, la Capricciosa, dove in realtà andavamo per fare la pizza; ogni sera c’era un signore molto anziano che somigliava un po’ a totò e che suonava il violino.
Era bravissimo.
Con il passare degli anni le nostre abitudini non sono cambiate
Solito albergo, solita tavola calda, solo i negozi sono cambiati un po’.
Da bambina impazzivo per Vertecchi, una cartoleria che vendeva ogni colore e tipo di carta che potessi sognare …. Da ragazzina invece impazzivo  per un negozio di via del corso che si chiamava da piero il fichissimo – passaparola di amiche di scuola – dove compravo felpe dai colori scioccanti come verde acido e fucsia.
Vabbè erano gli anni ottanta e quelle cose si usavano.
Poerella la mia mamma che accondiscendeva a quel genere di acquisti, chiodo compreso (però ora è tornato di moda, eh!).
 Adesso torno a roma solo per contratto, cioè per lavoro, addio turiste fai da te e giri per i musei, sarà per la prossima vita.
Epperò ! Sto viaggiando ancora una volta di spalle, mannaggia!

Buongiorno Roma !

Buongiorno!
Ho aperto la finestra e mi ha accarezzato l'aria frizzantina di una bellissima giornata di sole romana.
Bè, veramente il sole non lo vedo ma sono sicurissima che poi uscirà, mica le prime ed uniche ventiquattrore che trascorro nella capitale da cinque anni a questa parte le posso trascorrere sotto la pioggia!
Le previsioni del tempo portavano diluvio, ma lo sappiamo che non azzeccano mai, vero?
Comunque il mio mitico ombrellino rosso ce l'ho.

la lontananza sai ...

Sono a Roma.
Beata te che vai a Roma, farai shopping e ti rilasserai, finalmente da sola.
Questo mi dicevano le colleghe quando hanno saputo del mio viaggio.
Quello che  non sapevano era che sarebbe stata una toccata e fuga, partenza alle 19 di lunedì e rientro alle 18.50 del martedì, meno di 24 ore, praticamente.
 Inizialmente mi era piaciuta un sacco l’idea di fare un salto a Roma, mancavo da tanto tempo e poi Roma è sempre Roma.
Vado io!
Pensare che mi ero proposta io, come quando a scuola si andava volontari alle interrogazioni con la scusa di togliersi la materia di mezzo, ma in realtà perché minacciati dal resto della classe impreparato. 
Della serie tutti un passo indietro e parte chi resta avanti, cioè la sottoscritta.
Bene.
A prescindere che sono dovuta partire a mie spese, perché nel fondo cassa era rimasto solo il fondo, vuoto, e soldi per l’anticipo della missione non ce n’erano proprio.
A prescindere che ho lavorato fino a quando il capotreno non ha fischiato la partenza (signò, che fa, parte o resta giù?).
Quello che mi è pesato davvero e che non riesco ancora a dissimulare è stata la mancanza dei due nanitalpa e del loro papà.
Proprio io, io che scherzo sempre e minaccio di continuo di andare via di casa (a volte esco dalla porta, faccio il giro dell’isolato e torno su, con scarsi risultati purtroppo, visto che nessuno si è accorto della mia assenza).
Insomma, più mi allontanavo dalla città, dalla provincia, più entravo ed uscivo dalla altre regioni, più mi mancava il respiro e sentivo un senso di oppressione al cuore, un dolore che non mi ha fatto viaggiare tranquilla, a parte il mal di mare di cui al post precedente.
Coraggio, fra solo quindici ore risalgo sul treno dal muso rosa e torno ad abbracciare la tribù.

lunedì 15 novembre 2010

In viaggio

Sto viaggiando.
Sono partita per Roma a bordo di un treno tutto colorato, che però dondola  di qua e di là e per qualche inspiegabile ragione io mi sento come se fossi a bordo di una nave, anzi di un pedalò.
Ho sempre sofferto in viaggio, sin da piccola, quando in auto con i miei mi ostinavo a leggere  topolino, ma il risultato era sempre lo stesso …vomitavo tutto, anche l’aria che respiravo.
Da grande non è cambiato molto. Continuo a sentirmi male in auto, in treno, in aereo, no anzi in aereo mi fanno solo male le orecchie; comunque sia io soffro il mal di mare anche in mare sul pedalò.
Quest’estate il daddy aveva deciso di andare in crociera - non avevamo ancora provato l’ebbrezza della navigazione - ed io l’ho trascorsa spiaggiata come una balena, in tutti i sensi, tra un lettino al sole ed il letto della cabina, alla faccia dei braccialetti con pressione sul punto anti V.
Meno male che i lemmings erano stati adottati dai regazzi dello squok club dall’alba alle ventitré.

Nota Di Servizio: scusa daddy, stavo scherzando, è stata una vacanza splendida, dai, rifacciamola anche  l’anno prossimo!

Ecco, mentre scrivo tutte le pinzellacchere che sto scrivendo, il treno dondola a suo piacimento e non c’è verso per me di rimanere dritta.
Non esagero … anche il signore distinto che mi sta accanto ha notevoli difficoltà a girare la pagina del suo quotidiano!!!
Forse la spiegazione ce l’ho.
Sto viaggiando di spalle, cioè il treno va in direzione opposta al mio sguardo, al contrario, come se in macchina mi sedessi guardando i seggiolini dei lemmi.
A pensarci bene io viaggio di spalle anche in macchina, perché cerco di seguire, non riuscendoci, i movimenti dei nani, in ginocchio, io, in ginocchio, non loro che sono saldamente legati con la cintura di sicurezza. Io no.
Ma durante l’ultimo viaggio che abbiamo fatto mi sono ribellata.
Perché proprio io a seguire i nani?
Perché non posso guidare ed i nani se li segue il misterguidasicura?
Perché vai piano e di questo passo non arriviamo più – mi dice - perché tanto io non mi riposo, mica posso dormire mentre al volante ci sei tu, perché sei tu la madre …. ecco, a queste parole la mia rabbia beluina esplode e solo perché padre di famiglia mi trattengo dallo storcergli il collo.
E così il daddy alla guida che impreca perché io mi sono addormentata, selezione musicale fissa su tutti ma proprio tutti i successi dello Zecchino d’Oro, meno male che hanno inventato il dvd da viaggio, che assicura almeno un paio d’ore di serena chiacchierata tra coniugi con figli.
Ohibo’, il treno ha cambiato direzione, cioè mi trovo ad andare in avanti.
Avrò sbagliato treno?

domenica 14 novembre 2010

Un libro, un'idea

Nel pomeriggio ho fatto la mia solita capatina domenicale alla Feltrinelli.
Mi piace curiosare tra gli scaffali e trovo sempre un libro al quale non posso rinunciare.
Oggi ho trovato un racconto di Anne Tyler che si chiama Per puro caso e parla di una quarantenne sposata, con tre figli grandicelli, che ad un certo punto della sua vita, annoiata dalla routine, decide di andare via di casa e mollare armi, bagagli e burattini, come si diceva una volta.
Sono curiosa come la scimmia George di leggere cosa succede ad una donna mamma che di punto in bianco sparisce e non torna più (ma poi davvero non torna?).
Spesso, più spesso di quanto non credessi, mi è capitato di pensare alla mia tribù senza di me.
Io mi sento indispensabile, tra le nuvole sì, però concreta, sempre pronta a sacrificare qualcosa di me, il tempo o un desiderio frivolo per accontentare gli altri della famiglia.
E se andassi via?
Forse starebbero bene ugualmente, anzi meglio?
Meglio non pensarci.
Intanto, si vede che è domenica, vero?
Sono già al terzo post ed alla ennesima sfuriata della tribù che rivuole la mamma al suo servizio .... ma anche le badanti hanno il giorno libero, o no?

 

forza e coraggio

Mi stavo divertendo a vagare tra alcuni blog di mamme, come li chiamo io, e mi sono soffermata su un post di una collega che in occasione del secondo atto vandalico - leggi frantumazione del finestrino dell'auto - nel giro di un mese,  ha scritto "io ho solo voglia di fuggire, ho paura. ho paura del degrado che tocco con mano tutti i giorni, dell'inciviltà, dell'arroganza, della strafottenza, della maleducazione, dell'illegalità".
Non dovrei dirlo io, proprio io che lavoro con il diritto (e talvolta vedo anche il rovescio) e con la legalità, ma davvero i nostri figli stanno crescendo in una società dove i buoni esempi non esistono più, dove vince chi alza la voce e grida, grida le sue ragioni con modi prevaricatori ed arroganti.
Anche a me piacerebbe mollare tutto ed andare via, ma non si può, mi legano tante cose alla città, affetti, lavoro, amicizie e, perchè no, anche il clima.
E' sempre una battaglia, anche per i più piccoli.
Non c'è giorno che il nano grande non torni a casa senza penne, temperamatite, colori o gomme da cancellare, perchè il più furbo della classe ha deciso di impadronirsene senza chiedere permesso.
Anche la mia supercar è stata oggetto di simpatiche espressioni di vandalismo, proprio il mese scorso, quando un amicone ha pensato bene di rigarmi tutta la carrozzeria, tutta veramente no, ha risparmiato un pezzettino sul cofano, forse perchè non ci arrivava!
Anche io ero incazzata come una biscia e se l'avessi trovato lo avrei di certo appiccicato alla facciata principale del comune, ma tant'è, che potevo fare?
Veleno per due-tre giorni e poi .... mi son tenuta la macchina rigata, per via del solito conto in rosso.
Ci vorrebbe ogni tanto una flebo di fiducia ed ottimismo.

Forza e coraggio!

Fate un salto sul blog http://alezionedimammita.blogspot.com/

Ho fatto un sogno

tipica macchina rossa che porta via i figli
Ho fatto un sogno!
Stanotte ho fatto un sogno strano.
Mi trovavo al centro di una strada larga, lunga e trafficatissima, io ero piccola piccola e non riuscivo a farmi vedere o sentire dalle macchine che mi sfrecciavano accanto.
Ero terrorizzata anche perchè a bordo di una macchina - proprio come quella a lato, giuro - c'erano i due lemmings che mi salutavano con la manina e mi dicevano  "addio mamma, noi andiamo via con la brum brum rossa" e si allontanavano sempre di più.
Io correvo, gridavo, ma non mi vedeva nè sentiva proprio nessuno ... poi all'improvviso si apriva una buca, una specie di voragine nella strada ed io vi cadevo dentro.
Poi più nulla.
Nel senso che mi sono svegliata in preda al panico e solo dopo aver controllato la stanza dei bimbi mi sono convinta a rientrare sotto le lenzuola.
Ho trascorso le ultime ore della notte rigirandomi come una cotoletta in cerca del significato del sogno.
Forse sono leggermente stressata, solo un po' mi dico, dopotutto si è trattato solo di un sogno e nel XXI secolo non vorrò mica spaventarmi per un banale sogno (?!?!?).
Vabbè, comunque sia, a prescindere dal sogno passeggero, da domani uscirò con i due cuccioli solo dopo averli assicurati ad una luuunga cordicella, come il filo di lana che mia mamma mi legava al polso prima di andare a dormire per non farmi sentire sola ... dove finisse l'altro capo non fu mai dato sapere.
E poi attenzione alle macchine rosse, tutti i modelli, anche i trerruote ed i pulmann granturismo.
Sarò troppo apprensiva?
Intanto domani sarò a Roma per lavoro - solo un giorno però - e tutte le precauzioni se ne andranno a spasso.
Allora potrei assumere uno o due body guard per i lemmi.
O potrei sempre catechizzare la bsitter ... uhm ... forse no, il daddy chiamerebbe la neuro e mi farebbe portare via.
non mi resta che piang .... ehm prepararmi un boiler di camomilla e valeriana, o no?

sabato 13 novembre 2010

obiquità

Oggi è stata una splendida giornata, fredda ma piena di sole.
Una giornata che difficilmente dimenticherò per i seguenti motivi.
Motivo numero uno - è tornato il sole e finalmente ha deciso che il bucato che entrava e usciva dalla veranda poteva trovare una casa, asciutto.
Motivo numero due - come ho già detto in un altro post, pare che l'Ufficio sia retto solo da me, infatti anche oggi per la settantesima volta mi è toccato lavorare per seguire una manifestazione di protesta contro la politica energetica regionale, termovalorizzatori & compagnia cantando.
Peccato che il corteo era stata preannunciato per le tre, invece è iniziato alle diciassette, con un'andamento lento da far invidia ad un bradipo.
E peccato che proprio oggi pomeriggio i due lemmings erano stati invitati a due feste, separatamente è ovvio, e avevano fatto un sit in di protesta ieri sera per andare ognuno alla propria festa da soli.
E allora che fare? Non ho ancora il dono dell'ubiquità!
Soluzione A: io vado a lavorare e i lemmi restano a casa con il daddy che aspetta con trepidazione la partitazza Roma-Juve;
soluzione B: io vado a lavorare, una costante, il daddy alla festa numero uno e l'altro lemmo da solo a casa, no, no, a casa no, alla festa ...?
soluzione C: io sempre in quel posto di prima, il daddy accompagna ad una festa uno dei pargoli, una festa a caso, tanto si conoscono tutti e l'altro lemmo va con la babysitter alla festa che resta.
OK ! mi è parso un bel compromesso, posto che io dopo la manifestazione ho dovuto raggiungere la festa 1, prelevare a forza il lemmo presente, anche se torta e regali non erano ancora arrivati, correre alla festa 2 ed anche lì mettere il lemmo nel sacco, bastonarlo e portarlo via (scherzo, naturalmente), infine raggiungere casa, facendo attenzione ad entrare in punta di scarpe in religioso silenzio, perchè era già iniziata la partitazza (in 3D?? Boh!).
il libretto 
Ed ora? Tento di scrivere, richiamata dal primogenito che mi cazzia perchè non sto seguendo attentamente il principe d'Egitto, film che avremo visto circa 22.567 volte.
Shhh ... forse il piccolo è crollato, sento borbottii sonnecchiosi ... sìììì .... evvai, forse stasera sarò graziata e non perderò gli ultimi decimi di vista per leggere al buio un libretto che va avanti da tre giorni.
Ma la partita com'è finita?

mercoledì 10 novembre 2010

Buonanotte, buonanotte amori miei

Da diversi anni sono solita far addormentare i due lemmings con una storia.
Racconto fiabe fantastiche, avventure di pirati, favole classiche e fiabe inventate da me.
Mi piace pensare alla mia voce che lentamente li accompagna per mano nel mondo dei sogni, come uno slittino che pianpianino scivola in silenzio sulla neve.
Sarà che mia mamma mi raccontava sempre qualcosa prima di andare a dormire, sarà che spesso sono io che mi addormento prima di loro, salvo poi svegliarmi al ritmo dei "racconta!!", trovo che siano adorabili i piccini che dapprima eccitati per la storia, si lascino trasportare dalla fantasia e dalle mie parole verso l'altra dimensione sonnesca.
grazie IKEA per i fantasmini luminosi  
Da un po' ho comprato alcuni libretti che stimolano tantissimo la loro fantasia.
Sono i racconti di Mary Pope Osborne e della sua magica casa sull'albero.
Stasera ho appena finito di leggere la storia del mago Merlino e la spada della luce, ma ho fatto incetta dalla Feltrinelli di  altri titoli, quasi tutti quelli che erano disponibili, così almeno per qualche settimana siamo a posto.
Parlano delle avventure di due fratellini, Jack di otto anni ed Annie di sette, che viaggiano nel tempo a bordo di una casetta su un albero che appare e scompare ogni volta che la loro amica maga Morgana ha bisogno del loro aiuto. Morgana è una fata che viaggia nel tempo e nello spazio, raccogliendo libri per la biblioteca di re Artù, sovrano del regno di Camelot.
Viaggiare è semplicissimo.
Basta che aprano un libro ed esprimano il desiderio di trovarsi nel luogo raffigurato e voilà atterrano nel tempo e nel posto indicato.
La lettura scorre che è una meraviglia, i bambini si addormentano tranquilli ed il giorno dopo non vedono l'ora che si vada di nuovo a nanna.
Per le mamme curiose www.lamagicacasasullalbero.it

siamo a dieta?

Ieri sera il daddy ha deciso di preparare la cena per tutti, perchè in realtà lui è più cuoco e casalingo di me nel gestire casa e cucina, ha un senso del gusto eccezionale e prepara dei manicaretti così squisiti ... che io nemmeno dopo la scuola di cucina.
Insomma, con quei buoni propositi ci avrebbe fatto anche un brasato al barolo, peccato che ... il frigo fosse vuoto.
Vuoto !! - esclama - ma siamo tutti a dieta? Da quando in questa casa non si fa più la spesa?.
Il fatto è che da qualche giorno non provvedo più al vettovagliamento, leggasi ordinare la spesa per telefono e farla mandare a casa, anzi dietro la porta perchè io torno tardi.
Intendiamoci, non trascuro l'alimentazione dei lemmi, solo che vorrei cominciare una dieta e se trovo qualcosa in frigo ... buonanotte ai suonatori !
Ho colto l'occasione del daddy fuori città per iniziare un digiuno "mentale" assoluto, ossia mi concentro e ripeto a me stessa che non ho fame, che quando sono accecata dallo stimolo stomachesco ... bevo bicchieroni colmi d'acqua, stile training autogeno.
Per ieri sera pace, abbiamo ordinato le pizze.

lunedì 8 novembre 2010

Tutti a teatro !

Ieri sera tutti a teatro!
Piuttosto che cinema pomeridiano con popcorn e patatine la sottoscritta ha deciso, ehm, imposto al resto della tribù la visione di un vero musical teatrale, con le più belle fiabe per bambini.
Per la verità si è trattato di un'occasione particolare, avevo acquistato i biglietti per lo spettacolo di beneficienza  organizzato dal comitato locale dell'AIRC per la giornata nazionale per la ricerca sul cancro e così per la prima volta i due lemmings sono venuti a teatro.
Bravissimi, sono stati davvero bravi, dal palco hanno seguito tutto lo spettacolo senza lamentarsi mai, applaudendo e cantando tutti i ritornelli delle favole messe in scena, dal Re Leone alla Sirenetta, a Mary Poppins ed anche io mi sono divertita a cantarle insieme a loro.
E' stata un'esperienza straordinaria, con una platea piena di bimbi con mamme, papà e nonni che per una sera si sono ritrovati tutti insieme per tornare un po' bambini.
Grazie AIRC per la splendida serata !

Mamme a tempo pieno

su Repubblica di giovedì scorso è stato pubblicato un articolo interessantissimo di Maria Novella De Luca, che recita: 

" Stressati, incalzati dalle preoccupazioni, spesso con i risparmi a zero, gli italiani chiedono più tempo per stare con i figli, con la famiglia e magari con se stessi: al diavolo la cura della casa, meglio tutti insieme al parco, al cinema, seduti per terra a fare un disegno".

Che dire?
E' la verità. 
Sempre più mamme chiedono di lavorare part time per stare più vicine ai pargoli, non solo per accudirli e non solo per accompagnarli di qua e di là come razzi nella città, ma soprattutto per vivere con loro, più vicino a loro.
Ed allora tutti al giardino per giocare ai pirati o a casa per mascherarsi da folletti e combattere gli alieni (per le mamme meno atletiche possibilmente tuta e calze antiscivolo); giocare sul letto al tronco che rotola, poi, fa bruciare subito migliaia di calorie, garantendo nel contempo una temporanea perdita di conoscenza della genitrice.
Chi l' ha detto che a volte fingersi morta non aiuti ??

sabato 6 novembre 2010

salvo !!!

Fantastico!
Eccezionale!
Salvo, il mio piccì è salvo!
Solo un mago dell'informatica poteva salvare un pc che stava esalando l'ultimo respiro ... non per niente fa il lavoro che fa e lo fa bene !
Grazie, grazie, grazie .... santo Michele, una statua ti devo fare !!!!

tragedia in atto

Ieri mi accingevo a scaricare altre foto per il mio blog  quando, all'improvviso, si è accesa una sirena virtuale ed è apparso un messaggio che più nefasto non poteva essere:" l'antivirus pinco pallino ha trovato un virus che ha infattato il sistema".
Non uno, dico, ma VENTI virus hanno attaccato il mio piccolo pc, bloccando qualsiasi possibilità di entrare e uscire da internet e dai programmi.
Tutti virus dai nomi terrificanti (malware, trojan etc. etc.) che sono entrati da chissaddove; anzi, da dove sono entrati penso di saperlo, ma non avevo un programma antivirus che avrebbe dovuto proteggermi dall'attacco dei vermoni?
Boh? E vabbene che sono alle prime armi, però credevo che queste cose capitassero solo a chi naviga tra siti "particolari" e non proprio a me che seguo blog di mamme e pannolini e ricette per i bambini.
E' vero, ho scaricato qualche gioco per i lemmings, qualche immagine da adattare a desktop o sfondo del blog, qualche glitter carino per abbellire lo schermo, ma mai e poi mai avrei pensato che addirittura 20 temibili virus stessero cercando di entrare e distruggere il mio mondo virtuale!
 Ebbene, oggi ho portato il malato terminale ad un mio collaboratore esperto di computer, uno di quelli che ne capisce davvero, mica come me e mi ha confermato la tragedia in corso ... un virus tra i tanti è particolarmente pericoloso e non è valso a nulla cancellare tutto ciò che avevo sul desktop, perchè il verme era già dentro.
Due le possibilità.
La prima: formattare il pc (???) ed installare di nuovo i programmi (ma non le hanno fornito anche il cd per il ripristino del sistema? No, rispondo io, o forse sì, non lo so, di cosa stavamo parlando?).
In questo caso avrei perso tutto ciò che stava dentro, meno male che non ho carta di credito o codici segreti appuntati qua e là (tanto con le mie finanze in eterno rosso gli hakers avrebbero fatto ben poco danno).
Seconda chance: pestare il pc di cui sopra sotto i piedi, a turno, io ed i lemmings, anche il daddy, però credo che lui sia più propenso a pestare me sotto i suoi piedi, dopo quello che ho combinato (ma non lo sai che da internet si prendono un sacco di virus - infatti ha tassativamente proibito, solo a me, non alla prole, di usare il suo pc).
Vabbè, l'esperto lo sta ancora visitando, non si è ancora pronunciato sulla sua sorte ... nel frattempo io uso il pc di una mia amica, per sua gentile concessione.

venerdì 5 novembre 2010

di notte ....

E già ... mi piacerebbe creare un blog carino, ma mi sono persa tra template, codici HTML, cambio sfondi ... proprio non ci riesco, tanto più che devo farlo a quest'ora e IO HO SONNO !!!
Sapete come si dice, hai voluto la bicicletta .... allora io sto pedalando ma la bici dov'è ?!?

giovedì 4 novembre 2010

tutti insieme appassionatamente

Ormai è storia di tutti i giorni, anzi di tutte le notti!
Arrivano le due e giungono flebili lamenti dalla stanza dei 2 lemming ... io perfettamente immobile, trattengo il respiro sperando che sia un passeggero incubo notturno ... infatti è un incubo nottirno e qualche istante dopo odo grida beluine provenire dall'altra parte del muro.
Ignoro ancora il dramma che si sta vivendo di là, per poco, perchè le grida hanno destato il daddy che mi spinge fuori dal letto per andare a prelevare in sequenza Lemmo uno e poi Lemmo due.
Nel frattempo "MAMMA!!!" è stato udito anche dalla signora del primo piano ... ma perchè non chiamano mai PAPA'?
Risultato: io e il daddy sistemati su uno strapuntino del letto, rispettivamente a destra e a sinistra e nel bel mezzo del talamo i due pargoli che dormono beati.
Si può fare  sta vita? Si può, si può, diceva qualcuno.

mercoledì 3 novembre 2010

C'è sempre un perchè

Ricordo che da piccola ero l'incubo di mia madre, le chiedevo "e perchè?" tante di quelle volte che alla fine mi regalò il libro dei perchè, che ovviamente non soddisfò tutte le curiosità di una bambina.
Io sono fatta così, mi piace scoprire cosa c’è dietro le quinte.
Allora il minimo che posso fare è spiegare perché ho deciso di aprire un blog, un diario sulla quotidianità di una mamma come tante, non più speciale della mia vicina di casa, che di figli magari ne ha quattro.
Eh …perché ?
Perché stavo leggendo “L’albero dai mille anni”, il libro di Pietro Calabrese, noto giornalista che nel mese di maggio del 2009  scoprì di avere un cancro al polmone e che il 12 settembre di quest’anno è volato in cielo, a pochi giorni di distanza dall’uscita del suo libro.
Scrive: "... quelle cose di ogni giorno- non mi stancherò mai di ripeterlo perchè sono la ragione prima per cui ho deciso di scrivere questo libro - delle quali neanche mi accorgevo troppo preso dalla frenesia della routine, del potere, del lavoro, del denaro, del successo e tante altre banalità del genere. Quelle piccole, indispensabili, meravigliose cose che fanno la felicità di tutti i giorni e noi neanche vediamo. Che stupidi siamo.".
Ecco perchè ... le sue parole mi hanno fatto riflettere sulla brevità della vita, sulle occasioni mancate e sulle frasi non dette.
Com'è stato possibile non averci pensato prima?
Intere giornate mi sfuggono tra le mani come granelli di sabbia, le ore passano senza che me ne accorga, intenta a fare sempre le stesse cose, a girare come Taz tra lavoro, scuola dei figli, piscina, calcetto, chitarra, visite mediche e pure la casa da seguire ... meno male che non abbiamo un cane .... per ora!
Per concludere, mi perdonino i lettori se talvolta sarò prolissa, logorroica nello scrivere, ma butterò giù tutte le emozioni che affioreranno dal mio cuore.
Mi farò le domande e mi darò le risposte da sola, casomai, ma sento la necessità di resettarmi e riavviare il motore, mi rifugerò qui con voi, dietro le quinte del palcoscenico della vita di una mamma. 

lunedì 1 novembre 2010

tutti a nanna ... si inizia !!

Uff! Finalmente si sono addormentati tutti, dopo i corti pixar e Spongebob alla riscossa sono crollati come sassi nei loro lettini, anche il daddy nel lettone grande, però vedeva gad lerner.
Alla faccia del metodo Estivill ed ai consigli delle nonne, io appartengo alla categoria di mamme degenerate che hanno piazzato la tele in camera dei nani ORRORE ! (la tele, non i nani) con annesso DVD da 25 euro e qualche film.
Ma nooo, non è vero, cioè, sì, è vero che stasera si sono addormentati davanti alla tv, ma in realtà io sono la più famosa collezionista di libri di storie per bambini del mio pianerottolo, nel senso che da tanti anni ogni sera, prima di andare a letto, leggo ai pargoli un po' di fiabe, favole, racconti dei pirati e meraviglie di qualunque genere. Abbiamo più di cento libercoli, praticamente uno scaffale della libreria tutta dedicata a loro.
Non ci credete?
Ed allora provate voi a far addormentare due barbagianni dagli occhi spipati che alla minima pausa della madre dicono "RACCONTA!!".
Ho provato anche con l'elenco telefonico!!