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giovedì 13 agosto 2015

Un anno in pillole



A distanza di quasi un anno Una torna sugli schermi per scrivere di sé e della sua famiglia, del lavoro in continua ascesa di responsabilità e di altre chiacchiere da blog.
Come mai è sparita dalle scene? Anche un'altra volta fece finta di morire e poi tornò più autoironica che mai!!
L'ultima volta ci lasciò che doveva ancora iniziare la scuola dei figli.... adesso ritorna che la scuola per fortuna è finita e quasi quasi sono finite anche le vacanze estive.. Di questo passo UnaM morirà di vecchiaia e non se ne sarà nemmeno accorta. Che qualcuno la avvisi!!!
Orbene, la storia continua così :
Lavoro nota dolente. Non è riuscita ad affrancarsi dal suo incarico delicatissimo pieno zeppo di responsabilità - anche di natura contabile - eppure ha tentato in diverse occasioni di cedere lo scettro a qualche collega anziano ambizioso e con tanta voglia di promozione, ma niente! vogliono tutti la carriera facile senza rogne e preoccupazioni.
vabbe' .... la sventurata continua nell' ingrato compito di far andare avanti un ufficio che mai come in questo periodo è nell'occhio del ciclone, per usare una metafora leggera, tra sbarchi di profughi e gestione di accoglienza.  Boh! Già nel 2013 si parlava di emergenza, ma anche adesso si fanno gli stessi discorsi di 2 anni fa, solo che lo sanno anche in Europa.

martedì 17 luglio 2012

Comitato di accoglienza

Ieri mattina UnaM si è presentata, con una certa circospezione, nuovamente in ufficio, quello nuovo dove comanda lei, per intenderci !
Era allegra e ben disposta nei confronti del prossimo -  il capo suo e i suoi colleghi - e per l'occasione sfoggiava uno splendido vestitino grigio di armani con sandalo sexy con tacco.
Francamente un pelino inopportuno per il suo ufficio, crocevia delle più disparate nazionalità, ma UnaM si sentiva pronta ad affrontare tutto!
Beh, forse tutto proprio no, dal momento che uno sbarco improvviso (???) sulle coste locali stava impegnando più della metà dei suoi collaboratori nelle operazioni di soccorso.
Risultato: rapido cambio di abbigliamento (fortunatamente UnaM abita vicino all'ufficio) e non-stop lavorativo dalle 8.00 di ieri alle 5.00 di stamattina.
Sempre stamattina di nuovo alle 9.00 in ufficio ed ora sta crollando mentre scrive questo post.
Meno male che i lemmi sono rimasti in montagna con la nonna.
  

giovedì 14 giugno 2012

Novità

Stamattina UnaM è tornata al lavoro.
Accolta da una comprensibile invidia dei colleghi rimasti alle loro postazioni, UnaM ha appreso la notizia che era stata trasferita "d'ufficio" in un altro settore della divisione.
Senza ma e senza se, ma soprattutto senza preavviso, che so, una telefonata, un messaggino, un piccione viaggiatore che la raggiungesse in mezzo al mare.
E così capita di tornare in ufficio e di scoprire che sulla tua sedia si siede qualcun altro, che sei scomparsa dal foglio firma, che il tuo piccì è in uso ad altri colleghi.
Non sarà mica un errore ... uno scherzo?
"Nooo, dottoressa - risponde in coro polifonico la segreteria al completo - dalla scorsa settimana lei è il nuovo dirigente dell'ufficio XYZ ... auguri dottoressa, è contenta ?"
Contenta un paio di palle, verrebbe da rispondere ad UnaM, che invece conta fino a dieci e rispolverando tutta la sua buona educazione e, su consiglio della sua vocina interiore, risponde:
" certo che sono contenta, in definitiva è una promozione ...", ma vorrebbe prendere tutti a pugni ed alzare anche qualche tavolo.
Tutti gli effetti positivi della vacanza appena trascorsa svaniscono in un battito d'ali di zanzara.

domenica 7 agosto 2011

Telefonata inaspettata

Sabato 6 agosto, ore 22,30 circa, squilla il telefono di unaM in pieno sonno REM 

pronto, unaM, sono R. la tua capa

dimmi tutto R.

senti, hai problemi a lavorare domenica notte, per un servizio delicatissimo?

no, R., quale problema figurati non aspettavo altro sai la domenica una noia ....

ok, ci vediamo domani

d'accordo ...

ah, dimenticavo

cosa, grande capa?

volevo dirti - piccolo particolare insignificante - che dovresti lavorare anche la mattina, sennò la turnazione salta

ma sììì, qual'è il problema? tanto mio marito ha già preparato i bagagli, i miei, e me li sta mettendo fuori dalla porta

allora siamo d'accordo, mi raccomando la puntualità, alle sei

Questa mattina all'alba unamamma si aggirava a piedi per le vie cittadine, popolate solo da spazz operatori ecologici che la guardavano con curiosità .... manco un bar aperto per fare colazione.

martedì 26 luglio 2011

Storie note

Arieccoce .....
arriva  l'estate e come al solito unamammatralenuvole litiga con i due colleghi e mezzo per rimanere a lavorare.
Mezzo collega che ormai ha avuto un trasferimento epperciò chissenefrega dell' inviolabile diritto degli altri a godere di un periodo di riposo continuativo di almeno 2 settimane.
Altra collega che rinuncia al periodo di ferragosto e si aggiudica tanti giorni a cavallo tra fine luglio e la prima decade di agosto - periodo migliore per andare al mare, pare - .
La capa che decide da sola quando e dove sparire.
Ecco, resta unamamma che rinuncia alle vacanze al mare con daddy & lemmi nel periodo migliore dell'estate, preferendo scegliere gli ultimi 15 giorni di agosto, quando ormai l'estate sta finendo e un anno se ne è andato in ansiolitici e novalgina.
Sola nella grande casa .... anzi no, in compagnia delle zanzare.

giovedì 26 maggio 2011

l' avvocato

Che lo dico a fare.
Come l'anno scorso, pure nel 2011 unamammatralenuvole ha trascorso il sabato santo, la Pasqua e la Pasquetta  al lavoro.
A differenza dell'altro anno, la settimana scorsa stakanov in gonnella l'ha trascorsa in compagnia di qualche centinaio di migranti economici ai quali il nostro governo aveva deciso di rilasciare un lasciapassare per motivi umanitari.
Il daddy e la prole erano partiti per festeggiare con i nonni, gli zii ed i cuginetti in quel di calabria.
E ad unamammainsolitudine non era rimasto molto altro da fare che lavorare.
Dalla mattina alla sera.
Dalla sera alla mattina.
Sempre.
Sola.
Telefonata di Pasqua con il lemmo grande.
ciao lemmouno, mi passi papà?
no mamma, è dall'avvocato!

Chi va e chi viene

Mesi fa il daddy confessò ad unamammatralenuvole di essere molto rammaricato per il fatto di non venire mai menzionato nel diario della consorte.
 - ma come, neanche un accenno al mio nuovo incarico ... che razza di considerazione ... è proprio vero che quando nascono i figli tutto cambia -
Praticamente incazzato nel prendere atto che il blog parlava solo delle dis-avventure di madre e figli, ignorando del tutto la figura paterna, buona solo ad interpretare il ruolo della piccola vedetta lombarda.
Ora ... è da un po' che unamamma non apre più il piccì per scrivere quello che le frulla nel cervello, o in quello che resta di esso.
Forse perchè sempre troppo presa da impegni di lavoro e di famiglia, tanto presa da non riuscire neppure a distrarsi con il suo hobby preferito, ossia il cazzeggio sul blog.
Ma tant'è!
E' passata la festa patronale con annessi fuochi pirotecnici ... ed unamamma c'era;
è passato il derby allo stadio ... ed unamamma c'era;
è passata persino la festa dell'amministrazione e, pensate un po'... c'era anche unamamma;
e dopo una seduta di commissione ed un sopralluogo per il concerto unamamma ha detto  BASTA!
Cioè, avrebbe voluto dire basta, ma lo ha solo pensato ed è ritornata a fare il suo dovere da brava impiegata modello - leggasi stakanov in gonnella. 
Stasera di tempo ne ha parecchio, praticamente tutta la serata libera, libera di scrivere e di rendere giustizia a chi la sopporta da 15 anni.
E' libera perchè sta lavorando - come al solito - turno 18/24 col seguito, ma dato che è stanziale in ufficio si sollazza con  piccì portatile e chiavetta tim, in attesa degli eventi.
Dunque .... di cosa stavamo parlando?
Ah sì, del nuovo lavoro del daddy, nuovo nel senso che è andato a ricoprire un importantissimo quanto delicato incarico in un'altra città del sud del Paese, più ancora a sud della città in cui vive con la sua tribù (ma se nuoti tanto, arrivi in Africa? chiede il figlio ottenne).
Lavoro nuovo, vita nuova (moglie sempre quella della vita vecchia).
Sveglia alle sei e partenza alle sette .... due ore di viaggio .... lavoro lavoro scazzo lavoro nuovo scazzo lavoro .... due ore di viaggio .... finalmente a casa a sentire le lamentele di unamammatralenuvole che, lasciata sola in balia dei lemmi in congiura, risponde a monosillabi, fingendo di essere ancora lucida e cosciente.
- Beato lui - pensa unamamma con un po' di invidia. - beato lui che ha due ore di tempo libero per pensare e addirittura leggere un giornale mentre  è in viaggio -
Sai quante cose farebbe unamamma in due ore di tempo .... innumerevoli .... persino una ceretta alle gambe.
Comunque il fatto è che il daddy lavora, sì, torna pure un po' stanco, ma vuoi mettere la soddisfazione di gestire un  ufficio tutto tuo dove sei il capitano della nave, come lo chiamano i lemmi?
Peccato che quando la nave affonda il capitano affondi con essa.
Comunque sia ....
La tribù è felice, felice ed orgogliosa di avere un papà importante!
Tutto il resto è cronaca.

P.S. per la cronaca sono le 2.40 di mattina (sigh!) ed unamamma dopo una serata un po' movimentata sta ancora lavorando.
Buonanotte e sogni d'oro.
A chi può!

mercoledì 23 febbraio 2011

Inevitabili conseguenze

Avevamo detto che lamadreannuvolata aveva lavorato di notte, fuori casa a contatto con persone che non avevano legami di sangue con Lei.
Avevamo anche detto che l'orario di lavoro si era dovuto prolungare a dismisura ben oltre il consentito buon senso ed ancora che il pomeriggio si erano susseguiti corsi di calcetto all'aperto, merende gioiose e compiti del lemmo grande.
Appunto.
Mentre un lemmo settenne svolgeva il suo dovere, chino sulla scrivania anatomica contro la scoliosi, quel che restava della madre che non dormiva da più di 24 ore, con occhi cerchiati e stecchini alle palpebre, seguiva il figlio uno nello svolgimento delle sintesi e dei problemi.
Lei non lo sapeva, ma era entrata con tutti gli onori in piena fase REM.
Risultato.
Il giorno dopo l'alunno si è beccato una nota dalla maestra perchè " lemmo uno non ha svolto tutti i compiti assegnati ".
Toh! Beccati questa!
La nota in realtà l'aveva presa la madre scellerata che non aveva adeguatamente seguito il figlio nell'esecuzione dei compiti a casa.
Poerello quel figliolo mortificato a causa della disattenzione di una genitrice degenere che si permette di lavorare la notte .... roba da sfasciare il rapporto familiare che lega la tribù.
Comunque sia andata, è andata.
Il fatto è che anche oggi ad unamamma sempre più annuvolata è stato chiesto di fare un'altra notte.
E di fare un'edizione riveduta ma non corretta dell'altro giorno.
Ma Lei si è opposta fermamente, minacciando il grandecapo armata di biberon e tettarella.

giovedì 17 febbraio 2011

Ma la notte no!

E' risaputo in famiglia che per unamammatralenuvole la notte è sacra, nel senso che può scoppiare la terza guerra mondiale ma Lei non si sveglia.
Anche quando uno dei lemmi dà segni di vita per un incubo nel pieno della notte, Lei non fà una piega, continua a russare alla grande e si alza il daddy a consolare il piccolo di turno.
Ecco perchè quando Lei è costretta a lavorare di notte il suo metabolismo psicofisico e mentale ne risente.
L'altro giorno, per esempio.
Unamammatralenuvole avrebbe dovuto lavorare di pomeriggio e nonostante tutto la mattina è andata lo stesso in ufficio; poi ha saputo che avrebbe dovuto lavorare di sera e vabbè, ma poi le è stato gentilmente comunicato che il turno migliore per lavorare sarebbe stato la notte, dalle 24 alle 7 di mattina.
Panico.
Inutile tentare di esimersi dal servizio adducendo futili motivazioni quali i bambini da andare a prendere a scuola, il calcetto pomeridiano, i compiti e poi ancora la casa da sistemare, la cena da preparare, la tribù da far addormentare, il bucato da far asciugare da stendere e così via, il tutto per rendere l'idea che Lei non avrebbe avuto la possibilità di riposarsi per andare a lavorare lucida e serena.
E ancora il consiglio di disciplina della mattina seguente che non può assolutamente essere rimandato, pena l'invalidazione di tutto il procedimento.
Insomma, s'ha da fà, in un modo o nell'altro!
 - Basta organizzarsi - chiosava con tono accademico la collega senza figli, che dopotutto si era offerta per dare il cambio alle sette ad unamammainangoscia, ma solo per permetterle di arrivare in tempo in ufficio.
Ed ecco che dopo tutte le incombenze di cui sopra, lanostraeroa ha appoggiato il suo tenero capino sul bracciolo del divano, davanti alla tv, in attesa dell'ora fatidica per andare a lavorare.
Cerrrto che ci sono persone che lavorano di notte, i poliziotti le infermiere ed i medici per esempio, ma quelle ore di sonno perse non si recuperano più.
Ad unamammatralenuvole nessuno ancora ha mai spiegato come fare per ritornare ai livelli psicofisici di  normalità.
Nel suo caso, tra l'altro, la perdita di neuroni è ormai un dato acquisito anche senza fare le notti.

mercoledì 9 febbraio 2011

A volte ritorna

Ed ecco a voi, a grande richiesta, l'influenza di stagione !
E ha beccato, manco a dirlo, di nuovo il lemmo grande, nonostante stesse vivendo cautelato dal mondo.
L'altro ieri mattina, ore 6.45, unamammatralenuvole ha svegliato il primogenito e lo ha sentito stranamente caldo.
- Vabbè - ha pensato tra sè  - sarà l' effetto serra del piumone e poi che vuoi che sia qualche linea di febbre -
Invece no, con sommo stupore ha scoperto che il bambino aveva ben 39,7 di febbre.
Un febbrone da cavallo, mica chiacchiere !
Presa dal panico umtln non sapeva se immergerlo sano sano in una vasca colma di ghiaccio o passare alle spugnature di alcool.
Nel dubbio ha acchiappato una supposta di paracetamolo da 500 ed ha iniziato a pregare.
Nel frattempo mentiva al padre sulla reale gravità della situazione, annuendo con dolci sorrisetti al daddy che si faceva la barba.
Concludendo, da lunedì il Lemmo uno se la spassa a casa alla facciaccia del resto della tribù che esce alle sette e trenta per guadagnarsi la giornata, lemmo due compreso.

sabato 8 gennaio 2011

I misteri della vita (lavorativa)

Curiosità.
Una mammatralenuvole aveva dovuto lavorare il 2 gennaio, di domenica, ma non aveva obiettato nulla perchè - vabbè - aveva pensato (!!) -  inizio il nuovo anno proprio bene, lavorando, tanto poi si fa a turno e chissà quando mi tocca lavorare di nuovo di domenica -
Si sbagliava.
Domani, domenica 9 gennaio, deve lavorare di nuovo.
Nella sua cosmica buona fede ha continuato a non obiettare nulla, però comincia a pensare (è proprio una fissa, allora) che ci sia qualcosina che non quadri del tutto.
Boh!!

lunedì 3 gennaio 2011

Risposte difficili

E già!
L'anno nuovo è iniziato proprio bene.
Ieri 2 gennaio mammatralenuvole ha lavorato.
Come al solito.
Peccato che i due  capitani coraggiosi continuino a chiedersi come mai la genitrice non sia in vacanza come loro.

- Maaaamma ! Ma seeempre devi lavoraaare ? -

- No, cuccioli adorati della mamma ... lavoro oggi e poi mi metto
     in vacanza per i prossimi 256 anni. Va bene così? -

Che tristezza !!!

mercoledì 29 dicembre 2010

On the road again


Coinvolti ancora dal vortice natalizio, unamammatralenuvole e il daddy, ahiloro, hanno ricominciato a lavorare.
Il daddy in modo graduale, senza grossissimi sacrifici, a parte la sveglia del gallo domestico che alleviamo in veranda.
Unamammatralenuvole, invece, è stata travolta da un insieme di compiti piuttosto ingrati e pesanti, a cominciare da una nottataccia di lavoro dalle dieci di sera alle nove di mattina.
Evento eccezionale, certo, perchè le ultime notti insonni hanno riguardato una gastroenterite acuta che colpì i piccoli marinai in primavera, a turni alterni, come al solito.
Allora si trattò di stare sveglia, seduta a piè di letto sulla comodissima chiccoblu, armata di bacinella di contrasto allo spruzzo selvaggio.
Questa volta invece no .... è stato un po' più difficile rimanere lucida ed arzilla con zero gradi che ghiacciavano le ossa dentro.
Comunque sia, la notte è passata.
Peccato siano rimasti i postumi della perdita di ben sette ore di sonno, ore che non sono state più recuperate nè lo saranno mai.
E con questo deficit di nanna unamammatralenuvole ha dovuto ugualmente svolgere le sue mansioni di mamma-moglie-casalinga, aggirandosi per casa come uno zombie in tranche, con l'espressione di un quadro  di Picasso.
Ha perso due o tre neuroni, non di più, ma per i prossimi giorni gli occhiali scuri diventeranno un accessorio d'ordinanza.

lunedì 29 novembre 2010

Buon inizio di settimana

Buongiorno|
Buon lunedì mattina!
Vi è mai capitato di sentire la sveglia che suona sul comodino e di fare finta che non sia a voi ... di continuare a rigirarvi tra le lenzuola come una cotoletta e mugulare singole sillabe nei confronti di chi - più sveglio e saggio di voi - ha già cominciato a preparare la colazione, il caffè, si è già fatto la barba e ha svegliato i pargoli?
No? non vi è mai successo?
Bè, fino ad oggi neanche a me.
Stamattina però, complice una cervicale aggressiva che ieri pomeriggio mi ha tenuto compagnia mentre lavoravo e non mi ha abbandonato fino alla seconda trasfusione di novalgina in tarda serata, bè, stamattina nel letto c'era un ectoplasma con la mia forma, con gli occhi cerchiati e lo stomaco in rivolta per le nausee notturne.
Poi mi sono ricordata di avere una famiglia che aspettava la mamma in cucina e, no, non potevo abbandonare tutta la tribù solo per un banale mal di testa.
Non si fa, non è educativo - ripeteva il daddy mentre arrancavo gattoni verso il bagno - che ricordo avrebbero avuto i gemellidiversi della loro madre sfatta e rantolante nel letto ?
Ed allora eccomi qui, vispa e pimpante, pronta ad affrontare le infinite fatiche di madre in una giornata piena di - in ordine casuale- calcetto, inglese, chitarra, compiti e barbiere.
Ah che sciocca, dimenticavo che alle 16 sarò al lavoro per un convegno organizzato dall'università .... ed intanto sarà già sera.

domenica 28 novembre 2010

Mamma oggi lavora

domenica mattina ore 8.00 tutti a colazione, seduti
-mammamammamam, che fazzamo ozzi ?-

- e, lo sai piccolo lemmodue, oggi è domenica e non c'è scuola nè asilo. dobbiamo andare tutti a messa alle 10.00 e poi andiamo alla feltrinelli che ci sono i burattini e poi a casa della nonnaI -

- che bello, mamma - grida lemmouno - oggi stiamo tutti insieme e poi nel pomeriggio possiamo pure tornare alla porta magica (n.d.b.sempre la feltrinelli di prima) -

- e, no, veramente oggi pomeriggio la mamma lavora; vi prometto però che un altro giorno ... -

- peròòòò maaaaamma, anche oggi no! -

seguono visucci tristi ed anche un po' inc...ti, rimasti così fino ad ora,che praticamente sto uscendo.

Ch' aggia fà !

giovedì 25 novembre 2010

Ci siamo!
Tra un mese è Natale .... ed io non mi sono ancora preparata il piano d'attacco per le festività.
Previgilia  a cena fuori, vigilia a casa nostra e 25 dai parenti?
o partenza strategica per la montagna il 23 dicembre e chi si è visto si è visto?
Un dilemma.
Intanto stamattina DEVO presentare assolutissimamente la domanda di ferie, sennò farò le nozze feste con i fichi secchi.
Natale o Capodanno?
Le colleghe sceglieranno sicuramente lo stesso identico periodo mio, a prescindere dalle mie volontà.
Il criterio per la concessione, dice il capo, sarà l'alternanza rispetto alle ferie dell'anno scorso.
Bene!
Io l'anno passato NON ci sono andata proprio in ferie ... cosa significa? che quest'anno sparirò già dal 19?
Chi sopravviverà vedrà.

martedì 16 novembre 2010

la lontananza sai ...

Sono a Roma.
Beata te che vai a Roma, farai shopping e ti rilasserai, finalmente da sola.
Questo mi dicevano le colleghe quando hanno saputo del mio viaggio.
Quello che  non sapevano era che sarebbe stata una toccata e fuga, partenza alle 19 di lunedì e rientro alle 18.50 del martedì, meno di 24 ore, praticamente.
 Inizialmente mi era piaciuta un sacco l’idea di fare un salto a Roma, mancavo da tanto tempo e poi Roma è sempre Roma.
Vado io!
Pensare che mi ero proposta io, come quando a scuola si andava volontari alle interrogazioni con la scusa di togliersi la materia di mezzo, ma in realtà perché minacciati dal resto della classe impreparato. 
Della serie tutti un passo indietro e parte chi resta avanti, cioè la sottoscritta.
Bene.
A prescindere che sono dovuta partire a mie spese, perché nel fondo cassa era rimasto solo il fondo, vuoto, e soldi per l’anticipo della missione non ce n’erano proprio.
A prescindere che ho lavorato fino a quando il capotreno non ha fischiato la partenza (signò, che fa, parte o resta giù?).
Quello che mi è pesato davvero e che non riesco ancora a dissimulare è stata la mancanza dei due nanitalpa e del loro papà.
Proprio io, io che scherzo sempre e minaccio di continuo di andare via di casa (a volte esco dalla porta, faccio il giro dell’isolato e torno su, con scarsi risultati purtroppo, visto che nessuno si è accorto della mia assenza).
Insomma, più mi allontanavo dalla città, dalla provincia, più entravo ed uscivo dalla altre regioni, più mi mancava il respiro e sentivo un senso di oppressione al cuore, un dolore che non mi ha fatto viaggiare tranquilla, a parte il mal di mare di cui al post precedente.
Coraggio, fra solo quindici ore risalgo sul treno dal muso rosa e torno ad abbracciare la tribù.

domenica 14 novembre 2010

forza e coraggio

Mi stavo divertendo a vagare tra alcuni blog di mamme, come li chiamo io, e mi sono soffermata su un post di una collega che in occasione del secondo atto vandalico - leggi frantumazione del finestrino dell'auto - nel giro di un mese,  ha scritto "io ho solo voglia di fuggire, ho paura. ho paura del degrado che tocco con mano tutti i giorni, dell'inciviltà, dell'arroganza, della strafottenza, della maleducazione, dell'illegalità".
Non dovrei dirlo io, proprio io che lavoro con il diritto (e talvolta vedo anche il rovescio) e con la legalità, ma davvero i nostri figli stanno crescendo in una società dove i buoni esempi non esistono più, dove vince chi alza la voce e grida, grida le sue ragioni con modi prevaricatori ed arroganti.
Anche a me piacerebbe mollare tutto ed andare via, ma non si può, mi legano tante cose alla città, affetti, lavoro, amicizie e, perchè no, anche il clima.
E' sempre una battaglia, anche per i più piccoli.
Non c'è giorno che il nano grande non torni a casa senza penne, temperamatite, colori o gomme da cancellare, perchè il più furbo della classe ha deciso di impadronirsene senza chiedere permesso.
Anche la mia supercar è stata oggetto di simpatiche espressioni di vandalismo, proprio il mese scorso, quando un amicone ha pensato bene di rigarmi tutta la carrozzeria, tutta veramente no, ha risparmiato un pezzettino sul cofano, forse perchè non ci arrivava!
Anche io ero incazzata come una biscia e se l'avessi trovato lo avrei di certo appiccicato alla facciata principale del comune, ma tant'è, che potevo fare?
Veleno per due-tre giorni e poi .... mi son tenuta la macchina rigata, per via del solito conto in rosso.
Ci vorrebbe ogni tanto una flebo di fiducia ed ottimismo.

Forza e coraggio!

Fate un salto sul blog http://alezionedimammita.blogspot.com/

sabato 13 novembre 2010

obiquità

Oggi è stata una splendida giornata, fredda ma piena di sole.
Una giornata che difficilmente dimenticherò per i seguenti motivi.
Motivo numero uno - è tornato il sole e finalmente ha deciso che il bucato che entrava e usciva dalla veranda poteva trovare una casa, asciutto.
Motivo numero due - come ho già detto in un altro post, pare che l'Ufficio sia retto solo da me, infatti anche oggi per la settantesima volta mi è toccato lavorare per seguire una manifestazione di protesta contro la politica energetica regionale, termovalorizzatori & compagnia cantando.
Peccato che il corteo era stata preannunciato per le tre, invece è iniziato alle diciassette, con un'andamento lento da far invidia ad un bradipo.
E peccato che proprio oggi pomeriggio i due lemmings erano stati invitati a due feste, separatamente è ovvio, e avevano fatto un sit in di protesta ieri sera per andare ognuno alla propria festa da soli.
E allora che fare? Non ho ancora il dono dell'ubiquità!
Soluzione A: io vado a lavorare e i lemmi restano a casa con il daddy che aspetta con trepidazione la partitazza Roma-Juve;
soluzione B: io vado a lavorare, una costante, il daddy alla festa numero uno e l'altro lemmo da solo a casa, no, no, a casa no, alla festa ...?
soluzione C: io sempre in quel posto di prima, il daddy accompagna ad una festa uno dei pargoli, una festa a caso, tanto si conoscono tutti e l'altro lemmo va con la babysitter alla festa che resta.
OK ! mi è parso un bel compromesso, posto che io dopo la manifestazione ho dovuto raggiungere la festa 1, prelevare a forza il lemmo presente, anche se torta e regali non erano ancora arrivati, correre alla festa 2 ed anche lì mettere il lemmo nel sacco, bastonarlo e portarlo via (scherzo, naturalmente), infine raggiungere casa, facendo attenzione ad entrare in punta di scarpe in religioso silenzio, perchè era già iniziata la partitazza (in 3D?? Boh!).
il libretto 
Ed ora? Tento di scrivere, richiamata dal primogenito che mi cazzia perchè non sto seguendo attentamente il principe d'Egitto, film che avremo visto circa 22.567 volte.
Shhh ... forse il piccolo è crollato, sento borbottii sonnecchiosi ... sìììì .... evvai, forse stasera sarò graziata e non perderò gli ultimi decimi di vista per leggere al buio un libretto che va avanti da tre giorni.
Ma la partita com'è finita?

lunedì 8 novembre 2010

Mamme a tempo pieno

su Repubblica di giovedì scorso è stato pubblicato un articolo interessantissimo di Maria Novella De Luca, che recita: 

" Stressati, incalzati dalle preoccupazioni, spesso con i risparmi a zero, gli italiani chiedono più tempo per stare con i figli, con la famiglia e magari con se stessi: al diavolo la cura della casa, meglio tutti insieme al parco, al cinema, seduti per terra a fare un disegno".

Che dire?
E' la verità. 
Sempre più mamme chiedono di lavorare part time per stare più vicine ai pargoli, non solo per accudirli e non solo per accompagnarli di qua e di là come razzi nella città, ma soprattutto per vivere con loro, più vicino a loro.
Ed allora tutti al giardino per giocare ai pirati o a casa per mascherarsi da folletti e combattere gli alieni (per le mamme meno atletiche possibilmente tuta e calze antiscivolo); giocare sul letto al tronco che rotola, poi, fa bruciare subito migliaia di calorie, garantendo nel contempo una temporanea perdita di conoscenza della genitrice.
Chi l' ha detto che a volte fingersi morta non aiuti ??