sabato 20 novembre 2010

Oggetti transizionali


Grrr
Oggi sono andata a prendere il lemmo due all'asilo e mi ha fermato la direttrice psicopedagogista 
- ho notato che lemmo 2 porta da casa ognissantogiorno un gioco nuovo -
- .... -
- ed ho anche notato che è riottoso quando la maestra gli dice di lasciarlo al contrassegno -
in realtà si innesca una vera e propria battaglia all'ultimo sangue tra lui e la poerella, il cui esito è scontato, almeno per me.
- ecco, le voglio dire ma dovrebbe già saperlo, che è vietato portare all'asilo oggetti di piccole dimensioni, ma anche di grandi dimensioni, come il foglio di carta tutto disegnato che ha portato stamattina -
- ma qual ... ah, il disegno del bakugan che abbiamo fatto insieme mentre ingurgitava il latte&nesquik, ah, quell' oggetto di grandi dimensioni -
Seguono inevitabili scuse e contrizioni della mammatralenuvole, in un continuo e lamentoso atto di dolore e di colpevolezza e rassicurazioni scritte davanti ad almeno quattro testimoni, anche se uno, il lemmo piccolo, non ancora maggiorenne ma capacissimo di intendere e soprattutto di volere.
Vanno bene le regole ...
Sono d'accordo di non introdurre in classe piccoli giocattolini stile sorpesa dell'uovo kinder, che spesso ci vuole una laurea per costruire ...
vada anche per il cazziatone gratuito nei modi e nelle parole ....

... ma c'è un limite a tutto !

Tutta questa premessa non per criticare la direzione dell'asilo, nonsiamai.
ma perchè tuttoduntratto la severa rottermaier ha detto:
- forse il bambino ha ancora bisogno del suo oggetto transizionale -
 ma certo! forse ha ragione lei, sarà proprio la mancanza di questo oggetto trasdiziochè? che spinge il pargolo ad accaparrarsi tutte le mattine un qualcosa da portare a scuola, fosse anche l'ombrello della mamma.
Allora mi sono informata, sul web ovvio, su cosa diavolaccio sia l'oggetto misterioso ed ho trovato, tra l'altro:


" ... ha il fine di analizzare il concetto di oggetto transizionale .... rappresenta il primo oggetto “non-me” che il bambino possiede... infatti, comincia ad esplorare il mondo esterno costellato di oggetti “non-me” per potersi allontanare dalla madre e conquistare l’indipendenza che lo porterà a sopportare la sua assenza .... tutto ciò è possibile grazie all’area transizionale in cui si inserisce lo stesso, ovvero una zona intermedia fra la realtà interna e quella esterna di ogni individuo ... i peluche e le bambole sono spesso riconosciuti come oggetti transizionali, così come l'amico immaginario".

A prescindere dal fatto che mio figlio, carne della mia carne, ha già conquistato l'indipendenza da tempo e già sopporta a malapena la presenza della madre, figuriamoci la sua assenza, comunque la scena pietosa della maestra sottuttoio poteva pure risparmiarsela!




1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao ti capisco, anche io ho il terrore di lasciarlo quando ha un occhietto rosso perchè lo rispediscono fuori con foglio di allontanamento.
un saluto gloria